(testo e foto di Giulia Ripandelli).

A una quindicina di minuti di macchina dal centro di Budapest, facilmente raggiungibile anche coi mezzi pubblici, sull’altopiano di Tétény si trova il Memento Park, il parco delle statue del regime comunista rimosse dalle strade e dalle piazze della città in seguito ai rivolgimenti politici che hanno scosso l’Europa Orientale dal 1989 al 1990. Un viaggio in un tormentato periodo storico dell’Ungheria, che alla distruzione di questi scomodi testimoni di un passato ancora molto recente ha preferito dedicare loro uno “spazio della memoria”, seppure defilato, aperto nell’inverno del 1993.

Spunto per una passeggiata fuori porta, visitare il Memento Park diventa un’esperienza piuttosto singolare per via del contrasto tra la cupezza, la severità, in taluni casi l’irruenza delle bronzee e scure statue, e la minimale ambientazione in mattoni rossi di wrightiana memoria pensata dall’architetto Ákos Eleőd. Dominato da un podio su cui svettano solitari gli stivali di Stalin, copia di quel che rimase della gigantesca statua demolita dalla folla nella rivoluzione di ottobre del 1956, l’ingresso al parco è una grande facciata, arricchita di timpano, colonne e nicchie che ospitano le statue dei grandi ideologi del comunismo: Lenin, Marx ed Engels.


La pianta all’interno si sviluppa con andamento circolare, simile a petali di fiori, ed ha come fulcro una stella, ispirata a quella situata al centro di piazza Clark Ádám a Buda. I vialetti, nel loro percorso, formano delle figure di “otto” che intersecano la direttiva principale, cui fanno da sfondo i due capitani dell’Esercito Rosso Steinmetz e Osztapenkó.

Una baracca d’epoca ricostruita all’esterno del Parco, fra la facciata e il podio, ospita una documentazione fotografica degli avvenimenti della seconda metà del XX secolo e la proiezione di un documentario sui servizi di sicurezza dello stato comunista.
Dalle parole dell’architetto Ákos Eleőd: “Questo parco racconta della dittatura, ma dal momento in cui è possibile parlarne, scriverne e costruirlo, allora parla della democrazia. Solo la democrazia è capace di concederci l’opportunità del libero pensiero sulla dittatura, sulla democrazia stessa, o su qualsiasi altra cosa”.

















Budapest XII
angolo tra via Balatoni e viale Szabadkai
dal 1 maggio al 31 ottobre:
aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
dal 1 novembre al 30 aprile:
aperto sabato, domenica e festivi dalle 10:00 all’imbrunire
http://www.mementopark.hu